Dopo nove anni di silenzio, la Procura di Napoli indaga su sei persone per aver costretto un minorenne disabile a prostituirsi e a consumare cocaina.
Dopo nove anni di silenzio e e omertà a Recale, una verità sconcertante emerge dagli atti della Procura di Napoli: sei persone risultato indagate per aver costretto un minorenne disabile, all’epoca sedicenne, a prostituirsi e a consumare cocaina. Questa storia è agghiacciante come quanto accaduto a un bambino di due anni attaccato da un cobra.
Il caso degli abusi di un prete in provincia di Cosenza
Questo caso ricorda ciò che è emerso nelle scorse ore in provincia di Cosenza. Un prete è stato arrestato con l’accusa di aver abusato sessualmente di un ragazzo minorenne tra il 2015 e il 2020. Secondo le indagini riportate da Leggo.it, gli abusi sarebbero avvenuti all’interno della parrocchia, in un contesto di manipolazione e controllo emotivo. Dopo ogni episodio, il sacerdote avrebbe addirittura impartito una “benedizione” alla vittima.
Minorenne disabile costretto a prostituirsi e a consumare cocaina: i fatti
Secondo la ricostruzione condotta dal pubblico ministero e riportata da Leggo, la giovane vittima, affetta da disturbo dell’apprendimento e da un deficit dell’attenzione, sarebbe stata sfruttata da due uomini di Recale, di 28 e 32 anni. I due avrebbero accompagnato il ragazzo dai clienti, concordando per ogni rapporto sessuale un compenso che variava dai 20 ai 30 euro.
In più occasioni, il pagamento sarebbe avvenuto sotto forma di cocaina. La droga veniva somministrata per facilitare i rapporti e rendere il ragazzo più controllabile. Un meccanismo che evidenzia l’estrema vulnerabilità della vittima e la totale assenza di scrupoli da parte degli aguzzini.
Oltre ai due principali responsabili, aggiunge Leggo.it, l’inchiesta coinvolge anche quattro presunti clienti. Questi ultimi avrebbero accettato di consumare rapporti con il minore. Anche loro sono ora indagati e rischiano il rinvio a giudizio.
